Prendi la mia mano, e prendi pure tutta la mia vita, perché io non posso fare altro che innamorarmi di te”, canta Elvis, mentre Emanuela e Fabio coronano il loro sogno d’amore. È il 10 agosto del 2021, e a San Marcellino, in provincia di Caserta, le ortensie e le rose inglesi fanno da sfondo alla cerimonia che sognavano da tempo. L’abito di Emanuela è stato consigliato da Annarita Gaudiosi, e anche Fabio ha trovato il suo vestito nello stesso atelier.


Come hai scoperto l’atelier di Annarita?

Seguivo già da tempo, su Instagram, i post dell’atelier di Annarita e Giulio Gaudiosi. Ho sempre ammirato i suoi abiti, e sognavo un giorno di poterli indossare. Posso dire che, nonostante mi sia già sposata, continuo ancora a sognarli?


Come è andato il primo incontro con lei?

Più che un incontro, è stata una scoperta. È scattata subito una forte empatia tra me e Annarita, e ho sentito subito che ero nel posto giusto. Ero alla ricerca di un abito semplice, che però al tempo stesso avesse anche qualcosa di particolare. Lo so, sembra una contraddizione, un rompicapo. Non per Annarita, però: lei ha capito al volo quale poteva e doveva essere l’abito giusto per me.


Quanti abiti hai provato, prima di trovare quello giusto?

Se avessi voluto, avrei potuto provarli anche tutti, vista la pazienza e la disponibilità di Annarita. Per lei era fondamentale che io non avessi il minimo dubbio sulla scelta e sull’abito che meglio valorizzasse il mio corpo. Ne avrò misurati, in tutto, sette o otto. L’abito dei miei sogni, quello che poi avrei indossato nel mio giorno più bello, era il terzo di quelli che ho provato. Devo ammettere che prima di indossarlo ero addirittura diffidente, il modello non mi convinceva affatto. Quando però l’ho indossato e mi sono guardata allo specchio, sembra strano, ma ho visto nel mio riflesso la sposa che ho sempre sognato di essere, mi sono sentita bella come mai prima, ho provato un’emozione indescrivibile. Insomma, andando contro ogni mia aspettativa, ho scelto un abito a sirena: un vestito molto semplice, ma al tempo stesso particolare, lineare e raffinato, in mikado di seta, con lo scollo all’americana, una scollatura profonda sul seno, un fiocco obliquo sulla schiena, e una coda abbellita da tanti piccoli bottoncini.

 

 

Cos’altro ti ha consigliato, Annarita?

Beh, mi ha consigliato l’acconciatura adatta, gli accessori, il bouquet. Praticamente, mi ha guidata nell’intero percorso verso la mia trasformazione in una sposa perfetta.


Il suo staff ti è stato di supporto?

Una squadra di persone gentilissime e professionisti innamorati del proprio lavoro.


 

E il tuo sposo?

Anche Fabio ha scelto il suo abito nell’atelier di Annarita e Giulio Gaudiosi, un abito nero abbinato perfettamente con un panciotto e la cravatta entrambi sul grigio perlato. Infine, per non essere da meno, anche mio padre e il mio testimone hanno deciso di affidare la loro vestizione alle cure di Annarita e Giulio Gaudiosi.


Consiglieresti il suo atelier?

Sono arrivata al grande giorno con tutta la serenità e la tranquillità di questo mondo, poiché sapevo di essermi affidata al miglior atelier. Non posso che suggerire, quindi, a tutte le spose di seguire il mio esempio. Cosa che, tra le altre cose, già hanno fatto, per il proprio matrimonio, mia cugina e una mia cara amica.

 

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